CALLE DELLA PAZIENZA - Mestieri veneziani
In tutti questi anni, in questa serie di lunghe soste e brevi soggiorni, credo di essere stato felice e infelice in eguale misura. Non aveva molta importanza, del resto, se non altro perché io venivo qui non per scopi romantici, ma per lavorare, per finire un pezzo, per tradurre, per scrivere qualche poesia, sempre che la fortuna mi assistesse; semplicemente per esserci...
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In questa città si può versare una lacrima in diverse occasioni. Posto che la bellezza sia una particolare distribuzione della luce, quella più congeniale alla retina, una lacrima è il modo con cui la retina - come la lacrima stessa - ammette la propria incapacità di trattenere la bellezza.
Iosif Brodskij, Fondamenta degli Incurabili, Adelphi Edizioni, Milano, 1991
Andrea voleva le pelli per spedirle nelle Fiandre. Mentre vendeva stoffe a Venezia, valutava le prospettive del mercato del cotone e calcolava i prezzi del grano nell'Italia centrale, Andrea osservava anche le condizioni dei mercati occidentali, e soprattutto di Bruges… (1432)
Frederic C. Lane, I mercanti di Venezia, Einaudi, Torino, 1982
GAMBE
Una faticaccia: le case sono vecchie, pochissime hanno l'ascensore; non c'era proprio posto nella tromba delle scale. Per la strada, ogni cinquanta, cento metri salta fuori un ponte: almeno una ventina di gradini da salire e scendere. Poche malattie di cuore, a Venezia. Tanti acciacchi alle ossa, reumatismi provocati dall'umidità.
Tiziano Scarpa, Venezia è un pesce, Feltrinelli, Milano, 2000
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